Indagine “110... e frode “: professore di scuola, esterno all'Università, teneva ripetizioni “in nero” e suggeriva le risposte alle prove d'esame
Un'indagine dei finanzieri, denominata “110... e frode”, hanno portato alla denuncia di 22 persone, con l'accusa di repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche.
Tutto questo, come riporta Il Sole 24 Ore, è stato scoperto dalle Fiamme Gialle
all'università di Genova, corso di studi in Economia aziendale, dove un docente
utilizzava WhatsApp per inviare le risposte ad alcuni studenti impegnati nelle
prove scritte. Ma anche tesi completamente scritte dal docente e discusse dagli
universitari. Il tutto dietro pagamento.
Da quanto emerso, gli studenti
ricevevano “l'aiuto” di un professore di scuola secondaria, esterno
all'Università, che oltre a tenere corsi di ripetizione “in nero”, suggeriva le
risposte durante le prove d'esame ai ragazzi che frequentavano i corsi di
economia; il tutto tramite WhatsApp. Il professore, infatti, durante la prova,
riceveva dagli esaminandi suoi allievi, tramite chat, una foto del compito; a
quel punto lo svolgeva in diretta e lo rinviava con le soluzioni agli studenti.