Lo “sciopero sociale” di insegnanti e genitori, previsto per il prossimo 26 marzo, è stato organizzato da Priorità alla scuola (Pas), un movimento nato a marzo 2020 a Firenze, pochi giorni dopo l’entrata in vigore del lockdown decretato dal governo Conte 2 per cercare di frenare la pandemia. I promotori di questo movimento avevano come obiettivo quello di fare pressione sul sindaco Dario Nardella perché riaprisse le aule. Quella cellula fiorentina però si è rapidamente riprodotta con la nascita di sezioni a Milano, Roma, Napoli, Torino. Oggi il Pas è diffuso in quasi tutte le regioni e in molti capoluoghi di provincia, conta diverse migliaia di aderenti e ha all’attivo parecchie iniziative: dalla lettera alla ministra Lucia Azzolina alle prime manifestazioni di maggio e poi a settembre contro le chiusure. Come scrive Il Sole 24 Ore, Priorità alla scuola coinvolge anche studenti: una di loro è di Torino e si chiama Anita. Il suo nome è diventato famoso poiché per settimane si è piazzata con libri, quaderni e computer, in Dad (didattica a distanza) davanti alla sua scuola chiusa. Altri ragazzi l’hanno poi imitata.
Lo “sciopero sociale” di insegnanti e genitori, previsto per il prossimo 26 marzo, è stato organizzato da Priorità alla scuola (Pas), un movimento nato a marzo 2020 a Firenze, pochi giorni dopo l’entrata in vigore del lockdown decretato dal governo Conte 2 per cercare di frenare la pandemia. I promotori di questo movimento avevano come obiettivo quello di fare pressione sul sindaco Dario Nardella perché riaprisse le aule. Quella cellula fiorentina però si è rapidamente riprodotta con la nascita di sezioni a Milano, Roma, Napoli, Torino. Oggi il Pas è diffuso in quasi tutte le regioni e in molti capoluoghi di provincia, conta diverse migliaia di aderenti e ha all’attivo parecchie iniziative: dalla lettera alla ministra Lucia Azzolina alle prime manifestazioni di maggio e poi a settembre contro le chiusure. Come scrive Il Sole 24 Ore, Priorità alla scuola coinvolge anche studenti: una di loro è di Torino e si chiama Anita. Il suo nome è diventato famoso poiché per settimane si è piazzata con libri, quaderni e computer, in Dad (didattica a distanza) davanti alla sua scuola chiusa. Altri ragazzi l’hanno poi imitata.