Sfogliando le pagine dei giornali che hanno riportato la cronaca della tappa del G20 dell’Istruzione e del lavoro ritorna frequente il tema dell’orgoglio della scuola italiana e siciliana. Catania si è presentata come “faro di cultura e di bellezze artistiche e paesaggistiche” anche se le torride giornate di caldo l’hanno coperta di grigio facendola somigliare alla “Milano del Sud”.
Come
nel romanzo della scrittrice inglese Jane Austen,
pubblicato il 28 gennaio 1813, all’orgoglio si aggrega il pregiudizio che grava sulle scuole del Meridione, come
scuole di secondo livello rispetto a
quelle del Nord. Le testimonianze di eccellenza delle scuole siciliane sfatano
i pregiudizi e consentono ai nostri ragazzi di raggiungere elevati traguardi ed
eccellenti risultati.
Con
soddisfazione il Ministro Patrizio
Bianchi ha dichiarato; “Tutti hanno apprezzato la Presidenza
Italiana e tutti i Paesi hanno
affrontato i problemi connessi alla pandemia: sospensione e ripartenza
delle lezioni. E’ necessario investire nella transizione scuola-lavoro e ridurre la
dispersione scolastica”.
Alla
Sicilia sono stati assegnati oltre 66 milioni per le attività estive e dovrebbero servire per il recupero delle
competenze, della socialità, dei valori e degli stili di vita che la pandemia ha mortificato.
Il
Ministro ha ribadito la necessità di rendere efficiente la formazione
professionale e nella visita all’Istituto Nautico ha constatato la qualità e l’impegno educativo e
didattico dei docenti.
La
soddisfazione della dirigente Brigida
Morsellino è stata condivisa dall’intera comunità scolastica che cresce ed
offre servizi ai giovani nella prospettiva di un lavoro sicuro.
La
dispersione è segno di un malessere generale che coinvolge le famiglie e le
altre Istituzioni; un malessere che serpeggia nei quartieri degradati dove anche i bambini vengono usati per i
traffici illeciti.
La
mancanza di lavoro, l’emigrazione verso il Nord Italia o all’estero
contribuisce a “desertificare le aule scolastiche”.
La
crisi è alle porte , è presente e non si può restare con le mani in mano.
Se
l’istruzione e la scuola sono la medicina per la guarigione, occorre rendere
efficace questo “servizio pubblico” e la
proposta del “tempo pieno” è una delle strade da percorrere. Occorrono strutture
e innovazione metodologica, incrementando anche lo stipendio dei docenti che
risulta tra i più bassi degli altri OCSE.
Cala
il sipario sul G20 e le giornate riprendono il loro corso nel ritmo della quotidianità,
intanto i problemi dell’anno scolastico che si conclude con gli esami, sono connessi alla fase di avvio del nuovo
anno scolastico che si annuncia ancora carico di incertezze.
Il
concorso ordinario per alcune classi di concorso si svolgerà a luglio e poi … si spera di andare avanti, adagio… quasi indietro se non
saranno modificate norme, regole e stili di vita.
Giuseppe Adernò