Riportiamo uno stralcio di un articolo dal titolo " Vademecum contro i professori: insegnare è sempre meglio che lavorare " in cui si scrive:
" Dire che un Prof lavora tanto è falso. Le ore lavorative settimanali di un professore sono diciotto, alle volte anche sedici, più due “a disposizione”, cioè con la possibilità di essere impiegati in classi diverse dalle proprie per coprire eventuali assenze di colleghi (quindi con funzioni solo di guardiania). Ma se i colleghi sono tutti presenti…
Diciotto ore sono meno di un part-time
in qualsiasi altro settore. Un normale dipendente lavora in media 35/40 ore a
settimana. C’è chi ne fa più di 40. Un cuoco, ad esempio, può arrivare anche a
70 ore. Provate a chiedere a una guardia carceraria come è possibile fare 38
giorni di lavoro consecutivi, senza mai uno stop.
Gli insegnanti vi faranno notare che,
oltre alle diciotto ore canoniche, ci sono i collegi dei docenti, il consiglio
di classe mensile e gli incontri con i genitori. Bene, a tutto voler concedere
possiamo aggiungere altre quattro ore a settimana. Si arriva a 22 ore. Poi c’è
la compilazione del programma annuale, che si risolve in un sistematico riciclo
di quello dell’anno precedente. Vi diranno allora che c’è anche la correzione
dei compiti, ma non è così in tutte le materie (v. educazione fisica). Vi diranno
infine che c’è anche il tempo per la preparazione delle lezioni: ma – mi chiedo
– se un insegnante ha bisogno di ripetere le lezioni dopo aver fatto
l’università, il precariato, i concorsi ed anni di professione, che insegnante
è?"
La pagina Facebook " Regolarità e Trasparenza nella Scuola " prende le distanze dal contenuto del vademecum recentemente riportato in un articolo pubblicato su OggiScuola, riservandosi di intraprendere una possibile azione legale contro chi discredita il lavoro di una intera categoria di professionisti