Il fisico Giorgio Parisi è entrato a far parte della classifica della Clarivate Citation Laureates, che comprende i ricercatori le cui pubblicazioni scientifiche sono fra le più citate al mondo e considerata una sorta di anticamera del premio Nobel. Presidente della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Accademia dei Lincei, ordinario di Fisica teorica dell’Università Sapienza di Roma e ricercatore associato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Parisi è stato citato per “le scoperte rivoluzionarie relative alla cromodinamica quantistica e lo studio dei sistemi disordinati complessi”.
In questo contributo si vuole riportare una esperienza social svolta in Facebook dove incrociai il ragionamento con Giorgio Parisi. Di seguito lo screenshot del post su FB:
Incoraggiato dalla risposta dell'illustre fisico italiano, proposi via email una possibile soluzione per salvare dal basso la ricerca italiana. Di seguito il mio scambio di email con Giorgio Parisi:
ti scrivo per proporti una sorta di intervista riguardante l’importanza dello studio, le tue risposte, all’interno di un progetto didattico, saranno lette in classe ai miei studenti di quarta e quinta, ne nascerà una discussione e successivamente gli studenti con l’aiuto dell’insegnante di Italiano faranno un tema sull’argomento. Un secondo step di questa mia idea, sarà costituito dall’organizzazione da parte degli studenti di una “ catena di Sant’Antonio “ dello studio, ovvero le classi che hanno fatto il tema, attraverso i social contatteranno altre classi di altre scuole, proponendo le tematiche del progetto, e così via. Si creerà in tempi successivi un gruppo di lavoro per controllare i flussi di contatto nei social e osservare se ancora in Italia la passione per lo studio nel sistema scolastico nazionale è sentito dagli studenti come azione primaria di sviluppo e libertà sociale. Intitolerei questo progetto: “ Per me lo studio è importante, e per te ? “. Per avviare questa iniziativa didattica ti rivolgo tre domande:
1.
Salvare
la ricerca in Italia, vuol dire anche seminare buone pratiche di studio nelle
scuole ?
2.
Quanto
è importante la continuità didattica in verticale tra scuola secondaria e
Università per far crescere la qualità della ricerca ?
3. Le nuove tecnologie comunicative possono aiutare ed elevare la passione e l’attenzione allo studio di qualità dei nostri giovani ?
Con stima
Aldo Domenico Ficara