Riportiamo uno stralcio di un articolo di Danilo D’Angelo che è andato a intervistare, per Byoblu, Umberto Galimberti, filosofo, psicologo e saggista tra i più noti.
«S’impara per imitazione, per fascinazione, per mimesi, per methexis, per plagio».
E, attenzione, ci vogliono i professori fatti così: capaci, capaci di comunicare, che ci credono nel loro mestiere, capaci di affascinare. Se non hai quelle doti non lo devi fare il professore. Il test di personalità che cosa vuol dire? Che tutti quelli che vanno a lavorare sono sottoposti al test di personalità, che si chiama colloquio. Se una casa editrice deve prendere un correttore di bozze cosa fa? Fa un colloquio? E cosa indaga con quel colloquio? Indaga se il candidato è un ossessivo grave, perché solo a quella condizione può correggere bene le bozze.
Alla stessa maniera bisogna fare con i professori. Quando tu vedi certi professori che sono l’”imago mortis” come entrano in classe, vengono lì solamente per deprimere i ragazzi, per demotivarli e quando tu hai demotivato un ragazzo, l’hai avviato sulla strada della depressione a cui lui compensa attraverso delle grandi bevute, magari anche un po’ di droga e poi ogni tanto anche col gesto estremo, tenendo conto che in Italia si suicidano 400 studenti all’anno, che non è una cifretta da niente.