Il voto unico è giusto per vari motivi, ne indichiamo tre:
1)
Se si vogliono valutare le competenze nella loro progressiva costruzione
è fondamentale utilizzare una serie di prove differenziate, strutturate, non
strutturate, grafiche, pratiche, progetti, prodotti multimediali, osservazioni
in classe, portfolio digitale ecc… E’
infatti solo attraverso prove di natura e tipologia differenziata che si
possono da un lato valorizzare i diversi
stili di apprendimento, le potenzialità e le diverse attitudini degli studenti,
dall’altro rendersi costantemente conto dei punti di forza e di debolezza di
ciascun alunno, per arrivare a una certificazione complessiva il più possibile
obiettiva delle competenze acquisite in riferimento a compiti di realtà, da
testare e certificare alla fine del percorso con comuni prove obiettive,
trasparenti e comparabili.
2)
La prova orale, così come è tradizionalmente sviluppata nelle nostre
scuole è la meno obiettiva e occupa una percentuale del tempo scuola
esageratamente alta. Ciò non significa che non
si debba curare l’espressione orale, che è al contrario importantissima,
significa solo che per farlo non sono necessarie le tradizionali canoniche
interrogazioni orali finalizzate al “voto orale”.
3)
Il mantenimento della suddivisione “scritto” e “orale” conduce a quella pratica, priva di qualsiasi
rigore scientifico, che è la media tra voto orale e scritto.