Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, al 31 dicembre 2022, la percentuale di maestri dell’Infanzia è pari all’1,07%, mentre per la primaria si arriva al 4,09%. Ciò significa che in tutte le regioni italiane, a parità di punteggio in graduatoria finale sarà data precedenza agli aspiranti di genere maschile. Come ben riportato in un articolo pubblicato su OrizzonteScuola, la legge che prevede il riequilibrio di genere è il d.P.R. n. 82, che deve essere applicato ai concorsi pubblici: secondo tale disposizione, nei bandi per il reclutamento nelle pubbliche amministrazioni occorre indicare, per la qualifica messa a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Qualora il differenziale fra i generi sia superiore al 30 per cento, a parità di titoli e di merito, e in assenza di ulteriori benefici previsti da leggi speciali, si applica la preferenza in favore del genere meno rappresentato in sede di scorrimento della graduatoria.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, al 31 dicembre 2022, la percentuale di maestri dell’Infanzia è pari all’1,07%, mentre per la primaria si arriva al 4,09%. Ciò significa che in tutte le regioni italiane, a parità di punteggio in graduatoria finale sarà data precedenza agli aspiranti di genere maschile. Come ben riportato in un articolo pubblicato su OrizzonteScuola, la legge che prevede il riequilibrio di genere è il d.P.R. n. 82, che deve essere applicato ai concorsi pubblici: secondo tale disposizione, nei bandi per il reclutamento nelle pubbliche amministrazioni occorre indicare, per la qualifica messa a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Qualora il differenziale fra i generi sia superiore al 30 per cento, a parità di titoli e di merito, e in assenza di ulteriori benefici previsti da leggi speciali, si applica la preferenza in favore del genere meno rappresentato in sede di scorrimento della graduatoria.