CI SONO SAPERI E SAPERI...


Ci sono saperi che valgono in sè e sono quelli che danno un orientamento per dare un senso alla proria vita e ci sono saperi che valgono per orientarsi nel mondo del lavoro;l'approccio per competenze come spesso definito ,proposto e incentivato questa distinzione tiene a non farla,tant'è che dappertutto si è visto ridurre il peso delle discipline umanistiche e delle stesse discipline teoretiche della scienza.Che esistano saperi inerti è una favola da Confindustria;che l'inerzia sia congenita a determinate discipline è un'altra fatta propria dagli apostoli delle competenze.Ogni sapere è vivido e fruttuoso se viene problematizzato;se si fa comprendere che si è costituito come risposta ai problemi che l'uomo ha dovuto affrontare nella sua storia.E per la storia è opportuno ricordare che nei tecnici e nei professionali si è sempre considerato il rapporto col mondo del lavoro come proprio principio costitutivo.Contrariamente a quel che viene detto la scuola che non si lascia trascinare nel dogmatismo dell'approccio per competenze è un scuola che dà strumenti di libertà;la scuola che predica la spendibiltà dei saperi predispone all'accettazione servile ,all'adeguamento puro e semplice ai dati del mercato del lavoro.Un matematico che aveva insegnato negli Stati Uniti e in Italia disse che dal punto di vista della produttività intellettuale è meglio insegnare geometria parlando di segmenti piuttosto che di bastoncini;non c'è nulla di più produttivo di un insegnamento teorico serio,rigoroso e profondo. Un personaggio come M.Crahay,a cui si deve la realizzazione in Belgio di uno dei primi se non del primo curriculum per competenze in Europa dice della competenza che non ha fondamento e che è simile alla caverna di Alì Babà;non posso tralasciare ,infine,B.Rey che delle competenze cosiddette trasversali ha mostrato tutta la loro debolezza ,se non proprio l'insostenibilità.

P.S.Le competenze senza conoscenze sono vuote;si è competenti perchè si sa e si sa ciò che viene appreso in materie umanistiche,scientifiche e professionali.

Raimondo Giunta