“Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa”: un film contro il bullismo trasformato in una sua crudele rappresentazione


La proiezione del film “Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa”, dedicato alla memoria di Andrea, un quindicenne suicida a causa del bullismo, si è trasformata in un paradossale palcoscenico di quegli stessi comportamenti che il film condanna.Come denunciato da un giornalista e blogger su X, durante la visione alla Sala Sinopoli di Roma, alcuni studenti presenti hanno reagito con gridolini, risatine, insulti omofobi e applausi di scherno, interrompendo la proiezione con fischi, ululati e frasi offensive come “fr*cio” e “ma questo quanno s’ammazza”. Un’amara ironia della sorte, che ha trasformato un evento dedicato alla lotta contro il bullismo in una sua crudele rappresentazione. Andrea aveva appena compiuto 15 anni quando decise di togliersi la vita. Era un ragazzo apparentemente solare, con ottimi voti a scuola e un ottimo rapporto coi genitori. Il suo gesto fu totalmente inaspettato e rimase senza spiegazione finché sua madre, dopo la sua morte, entrò nel suo profilo Facebook ricostruendo l’inferno che suo figlio stava passando tra atti di bullismo e cyberbullismo a scuola. Il film, narrato dalla voce di Andrea dall’aldilà, racconta come il ragazzo sia arrivato a pensare di non avere altra via d’uscita e rappresenta un potente monito sulla pericolosità di quelle parole e di quei gesti che in apparenza possono sembrare innocui.