Il suicidio di Leonardo conseguenza di vessazioni, prese in giro e insulti subiti da un gruppo di compagni di scuola

 


Leonardo si sarebbe aperto anche con un professore. È  il contenuto dell'integrazione alla querela presentata dai genitori del ragazzo. Secondo la madre e il padre dello studente che si è tolto la vita a Senigallia, il quindicenne aveva parlato con un docente dell'istituto Panzini di cosa stava succedendo, delle vessazioni, delle prese in giro e degli insulti che avrebbe subito da un gruppo di compagni di scuola. Avrebbe detto che intendeva cambiare scuola, già dopo poche settimane essere arrivato all'alberghiero da un altro istituto. Nella denuncia ai carabinieri ci sono già i nomi di due ragazzi e la descrizione di un terzo. "Con tutti quelli insulti me lo hanno distrutto", ha detto la madre attraverso il proprio l'avvocato . "Se ne parli, perché non capiti ad altri", sono invece le poche parole che il padre ha affidato alla legale di fiducia. Alcuni studenti sono già stati interrogati dai carabinieri; e qualcuno di loro avrebbe confermato il bullismo subìto dal 15enne di Montignano. La procura di Ancona, che indaga per istigazione al suicidio, cerca risposte anche dallo smartphone e dagli altri dispositivi informatici del ragazzo. Verranno passati al setaccio i messaggi e le conversazioni social per capire se qualcuno lo avesse preso di mira.