Le principali problematiche che attanagliano il sistema formativo italiano per l’opinione pubblica sono: la scarsa motivazione dei docenti (44 per cento), l’applicazione di programmi di studio obsoleti ed eccessivamente teorici (43), un’edilizia scolastica inadeguata e ormai in gran parte vecchia (41). Altri fattori che rendono la scuola poco performante sono la scarsa preparazione di alcuni docenti (36), le dotazioni tecnologiche inadeguate (36), la carenza di insegnanti (35) e la presenza di classi sovraffollate (32). Queste percentuali mostrano una scuola in carenza di ossigeno e, soprattutto, incapace di essere strumento della riduzione dei divari sociali. I figli dei ceti popolari sono parcheggiati in scuole di medio basso profilo, che non li aiutano a crescere, né forniscono loro gli strumenti per poter salire sull’ascensore sociale. E così, come ci ricorda il pedagogista brasiliano Paulo Freire, «l’educazione che non trasforma la società è un’educazione che riproduce le disuguaglianze».
Le principali problematiche che attanagliano il sistema formativo italiano per l’opinione pubblica sono: la scarsa motivazione dei docenti (44 per cento), l’applicazione di programmi di studio obsoleti ed eccessivamente teorici (43), un’edilizia scolastica inadeguata e ormai in gran parte vecchia (41). Altri fattori che rendono la scuola poco performante sono la scarsa preparazione di alcuni docenti (36), le dotazioni tecnologiche inadeguate (36), la carenza di insegnanti (35) e la presenza di classi sovraffollate (32). Queste percentuali mostrano una scuola in carenza di ossigeno e, soprattutto, incapace di essere strumento della riduzione dei divari sociali. I figli dei ceti popolari sono parcheggiati in scuole di medio basso profilo, che non li aiutano a crescere, né forniscono loro gli strumenti per poter salire sull’ascensore sociale. E così, come ci ricorda il pedagogista brasiliano Paulo Freire, «l’educazione che non trasforma la società è un’educazione che riproduce le disuguaglianze».