La trasmissione al Parlamento della Legge di Bilancio da parte del Governo permette, come ogni anno, di poter effettuare un’analisi delle allocazioni relative alla sfera della Difesa e degli armamenti, giungendo quindi a una valutazione della spesa militare previsionale per il 2025. La prima parte del Disegno di Legge di Bilancio è abbastanza povera di decisioni legate alla sfera della Difesa: nei 124 articoli che lo compongono gli unici riferimenti espliciti si trovano negli articoli 90 e 91 dedicati il primo ai programmi “Strade Sicure” e “Stazioni Sicure”, e il secondo al rifinanziamento del NATO Innovation Fund. Mentre gli importi relativi a questo specifico programma sono di scarsa consistenza (circa 7,7 milioni di euro), ben più rilevanti dal punto di vista finanziario sono i circa 240 milioni annui (fino al 2027) che garantiscono la proroga della presenza sulle nostre strade del contingente di circa 6.000 militari già previsto e dell’incremento di 800 unità per quanto riguarda la vigilanza sulle stazioni. In generale, il Bilancio del Ministero della Difesa costituisce il punto di partenza di base per qualsiasi stima delle spese militari: per il 2025 il totale infatti si attesta su 31.295 milioni di euro, con una crescita netta di oltre 2,1 miliardi di euro (aumento del 7,31%) rispetto alle previsioni per il 2024. Per la prima volta nella storia viene dunque superata (e di gran lunga) la quota complessiva di 30 miliardi. A farne le spese di queste spese militari saranno in primis aumenti stipendiali e cattedre nel settore scuola.