“Il linguaggio della scuola deve poter parlare a tutti, non solo alla comunità queer”: è di poche parole la preside del liceo artistico di Padova il ‘Selvatico’, nel cercare di stemperare l’attenzione sul giornalino scolastico ‘Wild Times’ del suo istituto per l’uso dello ‘schwa’ – nato all’interno della comunità queer – nel menabò di un articolo scritto da una ex studentessa e finito nel mirino della stessa ds perché nel testo c’era scritto “studentə” al posto di “studenti e studentesse”. Sempre sull'uso dello ‘schwa’ si è aperto un dibattito all'interno della Silicon Valley dello Stretto per il progetto di innovazione tecnologica " “Superobotcamerierə”. In questo caso lo ‘schwa’ si attribuisce ad una macchina robotica che per sua natura costruttiva non può avere genere. La notizia del dibattito su “Superobotcamerierə” è stato portato in televisione a RTP ( Gruppo Gazzetta del Sud ) nella trasmissione Anteprima Scirocco di cui proponiamo uno stralcio:
“Il linguaggio della scuola deve poter parlare a tutti, non solo alla comunità queer”: è di poche parole la preside del liceo artistico di Padova il ‘Selvatico’, nel cercare di stemperare l’attenzione sul giornalino scolastico ‘Wild Times’ del suo istituto per l’uso dello ‘schwa’ – nato all’interno della comunità queer – nel menabò di un articolo scritto da una ex studentessa e finito nel mirino della stessa ds perché nel testo c’era scritto “studentə” al posto di “studenti e studentesse”. Sempre sull'uso dello ‘schwa’ si è aperto un dibattito all'interno della Silicon Valley dello Stretto per il progetto di innovazione tecnologica " “Superobotcamerierə”. In questo caso lo ‘schwa’ si attribuisce ad una macchina robotica che per sua natura costruttiva non può avere genere. La notizia del dibattito su “Superobotcamerierə” è stato portato in televisione a RTP ( Gruppo Gazzetta del Sud ) nella trasmissione Anteprima Scirocco di cui proponiamo uno stralcio: